I Colli Berici costituiscono la caratteristica paesaggistica più rilevante a sud di Vicenza, con un caratteristico profilo ondulato e di altezze modeste (300-400 metri). La coltura della vite nei Colli Berici risale all’epoca romana, ma si sviluppò soprattutto dopo l’anno 1000. Cronache raccontano che sin dal XIII secolo tutta la parte nord dei Colli Berici era interamente coltivata a vite, così come le colline di Barbarano. L’avvento della Repubblica Veneta diede un forte impulso alla viticoltura e a partire dai primi anni dell’Ottocento, accanto ai due vitigni autoctoni Garganega e Tocai rosso sono stati importati vitigni internazionali provenienti dalla Francia e in particolare dalla zona di Bordeaux, che messi a dimora nei Colli Berici hanno sviluppato nel tempo caratteristiche peculiari in relazione al terreno e al clima. Il Cabernet franc dei Colli Berici è stato il primo Cabernet DOC in Italia. La punta di diamante dell’enologia berica è il vino Tai Rosso che deriva dal vitigno Tocai rosso, della stessa natura genetica del Cannonau sardo, del Grenache francese e della Garnacha spagnola, ma che nel Vicentino ha trovato un areale adatto alla sua coltivazione e una propria identità. Coltivato nella zona di più antica tradizione, costituita dal Comune di Barbarano e dai comuni limitrofi, è identificato con il nome Barbarano rosso. La Garganega è l’altra varietà autoctona dei Colli Berici, particolarmente duttile dal punto di vista enologico che in questi colli dà origine a vini fermi di colore giallo paglierino con delicato profumo fruttato, dal sapore asciutto, abbastanza fresco e sapido. I vini bianchi dei Colli Berici sono caratterizzati da sentori fruttati, floreali e minerali che al palato si rivelano abbastanza freschi e sapidi. Fra questi il Sauvignon, che all’analisi sensoriale si rivela fresco, floreale e fruttato con buona sapidità, note tipiche di peperone e foglie di pomodoro. I vitigni internazionali a bacca nera danno origine nella zona dei Colli Berici a vini rossi di buon corpo e morbidezza con colorazione che varia dal rosso rubino al granato, più o meno concentrato a seconda della micro area di produzione. Il tenore alcolico e il corredo polifenolico risultano in generale piuttosto elevati, ma ben bilanciati a favore dell’equilibrio complessivo. In particolare il Tai Rosso fa percepire all’olfatto aromi primari e varietali, in particolare la freschezza della frutta a bacca rossa e la fragranza dei fiori di ibisco: le note aromatiche predominanti sono quelle del lampone e della rosa canina. Il sapore è asciutto, fresco e morbido con sentori di frutti di bosco, spezie e retrogusto di mandorle e prugna.