Il Sauvignon, assieme allo Chardonnay, è la varietà a bacca bianca più diffusa e famosa al mondo, e da essa si ricavano alcuni fra vini bianchi più conosciuti e ricercati. Il Sauvignon è un vitigno di origine francese, e per la precisione la sua culla è la Valle della Loira, specialmente nei pressi di Sancerre e Pouilly-sur-Loire, famosa per il vino Pouilly-Fumé, ma viene coltivato anche nell’area Bordolese, in particolare nella zona dello Sauterne, dove assieme al Semillon e al Muscadelle rientra nella composizione del famoso vino passito botitrizzato. Il suo nome deriva da “sauvage” (selvatico) quindi l’etimologia corrisponderebbe a quella dei nostri Lambruschi (dal latino “vitis labrusca“, ossia selvatica), con i quali esiste infatti qualche lontana affinità. Ne esistono perlomeno due biotipi, il Sauvignon piccolo o giallo e il Sauvignon grosso o verde, meno diffuso e che corrisponde al Sauvignonasse, vitigno più simile al Tocai Friulano. Il Sauvignon è un vitigno semi-aromatico, ossia in parte caratterizzato da profumi varietali, riscontrabili sia nel vino che nelle bacche mature. Il suo riconoscimento è solitamente immediato, con le sue caratteristiche note di uva spina, ortiche, muschio e pipì di gatto (tipiche dello Sancerre e delle zone centrali della Valle della Loira) oltre che di sambuco e foglia di pomodoro. Il Sauvignon raramente prevede l’affinamento in legno e la sua straordinaria mineralità dà vita a vini di grande spessore, profondi, caratterizzati da note fresche di lime e pompelmo. Viene coltivato con successo anche in California, Australia e Nuova Zelanda. In Italia il Sauvignon ha trovato il suo ambiente ideale sulle marne e le arenarie delle colline del Collio Goriziano e dei Colli Orientali del Friuli, dove domina la scena assieme al Tocai Friulano, rendendo queste zone meta obbligata per ogni amante dei vini bianchi.