La zona geografica della denominazione Montepulciano d’Abruzzo DOC comprende la fascia collinare litoranea e quella della collina interna della provincia di Pescara delimitata ad est dal mare adriatico ed a nord-ovest dal massiccio del Gran Sasso. La gran parte dell’Abruzzo occidentale è troppo montuosa per la viticoltura, quindi di fatto la maggior parte dei vini Montepulciano d’Abruzzo provengono dalle colline, dalle pianure e dalle zone costiere. La DOC Montepulciano d’Abruzzo è stata creata nell’ormai lontano 1968 e al giorno d’oggi il Montepulciano d’Abruzzo DOC è uno dei vini più famosi d’Italia e diffuso in tutto il mondo. E’ un vino rosso classico, rotondo e profumato con sentori di prugna, ottenuto da uve del vitigno Montepulciano. È spesso confuso con il Vino Nobile di Montepulciano, che è un vino toscano (prende in questo caso il nome dal comune di origine), prodotto con uve del vitigno Sangiovese. I migliori esempi di Montepulciano d’Abruzzo provengono dalle colline della provincia di Teramo e fanno riferimento alla denominazione Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane DOCG. Il Montepulciano è uno dei vitigni a bacca nera più famosi d’Italia, presente in Abruzzo dalla metà del XVIII secolo. E’ un’uva che dà buone rese, vini dal colore intenso (che varia dal rubino al viola a seconda dell’annata e le particolari tecniche di vinificazione utilizzate), bassa acidità e tannini morbidi e discreti. La DOC Montepulciano d’Abruzzo include cinque sottozone identificate come aree di provenienza di vini Montepulciano d’Abruzzo di particolare qualità. La sottozona può essere menzionata in etichetta come parte del titolo di denominazione. Esse sono: Alto Tirino, Casauria, Teate, Terre dei Peligni e Terre dei Vestini. La versione Riserva del Montepulciano d’Abruzzo DOC deve trascorrere almeno tre anni di invecchiamento (almeno sei mesi dei quali devono essere in rovere) prima di essere immesso sul mercato. I vini da Montepulciano hanno la capacità di invecchiare molto bene se vinificati in maniera corretta.