Introdotta nel giugno del 1969, Locorotondo è una delle DOC più antiche della regione e anche di tutta l’Italia. Nonostante questa relativa anzianità, è però solo a cavallo del nuovo millennio che i vini della Locorotondo DOC hanno davvero iniziato a prendere piede nel mondo del vino. I vini della denominazione, con la loro freschezza e vivacità, risaltano subito nel panorama dei vini Pugliesi, in quanto vini bianchi caratteristici prodotti in una regione dominata da vini rossi dal carattere rustico. Analogamente ai vini bianchi di Martina Franca, a pochi chilometri a sud, anche i vini di Locorotondo sono fatti con uve dei vitigni Verdeca e Bianco d’Alessano. La Verdeca rappresenta la maggior percentuale nei vini base, con almeno il 50% secondo il disciplinare, ma un rispettabile 35% è riservato al Bianco d’Alessano. I vini della denominazione sono per lo più vini fermi, ma ci sono anche le tipologie frizzante e spumante. Anche se il tradizionale vino di Locorotondo è un assemblaggio, la denominazione copre anche vini monovarietali, ovviamente basati su Verdeca e Bianco d’Alessano, ma anche sul Fiano. Il Fiano è forse più conosciuto per il suo ruolo nei vini della vicina Campania (in particolare il Fiano d’Avellino), ma ha preso piede anche in Puglia, in particolare qui, nella penisola Salentina. La DOC prende il nome dal comune di Locorotondo, situato a soli 16 km dalla costa adriatica, che domina la Valle d’Itria, una grande depressione costituita dalla stessa roccia calcarea di cui è fatto il Salento. Insieme alle vicine Colline Joniche Tarantine, la valle segna il punto di transizione tra la Puglia settentrionale e quella meridionale.