La denominazione Loazzolo abbraccia il solo comune di Loazzolo, che si trova ad oltre 400 metri s.l.m. sulla dorsale collinare che separa la valle del fiume Bormida da quella del Belbo. In questa piccolissima area di produzione si produce questo particolare vino da uve Moscato bianco. La sovramaturazione in pianta è una delle due tecniche utilizzate per produrre il vino Loazzolo, l’altra è l’appassimento in fruttaio su graticci o in cassette. Talora queste due tecniche vengono affiancate, ottenendo un vino dolce molto pregiato, in quantità limitatissime, che dopo almeno 2 anni di affinamento in cantina può chiamarsi Loazzolo. La zona di produzione del Loazzolo è caratterizzata da un ambiente di alta collina ricco di boschi e dal clima asciutto e ventilato, con notti fresche, tali da consentire la sovramaturazione in pianta delle uve moscato con talvolta con attacco della muffa nobile Botritys Cinerea che provoca una parziale disidratazione dell’acino che resta integro e imbrunito. La produzione di vini passiti è tradizionale in Valle Bormida e per lo più destinata al consumo familiare. Nei paesi di Strevi e di Loazzolo veniva prodotto, sia pure in piccole quantità, anche per la vendita e per le funzioni religiose.