Il territorio
Il Lazio, con la sua superficie vitata di quasi 28.000 ettari, produce oltre 2 milioni di ettolitri di vino, numeri quindi di tutto rispetto. La regione è per il 50% collinare e la rimanente parte è suddivisa a metà tra pianura e zone montuose ed i vigneti si collocano per il 70% in collina e il 30% in zone pianeggianti. Il territorio del Lazio si compone di terreni vulcanici, laghi, zone collinari e pianure bonificate come l’Agro Pontino, che danno vita a diverse tipologie di vino. In Lazio si producono sicuramente molti vini bianchi, uno fra tutti il Frascati, la prima DOCG d’Italia, ma anche rossi importanti, come Il Cesanese, che con la DOCG Cesanese del Piglio è un’eccellenza tra i vini rossi. Ricordiamo poi il Moscato di Terracina, l’Aleatico di Gradoli, l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone e moltissimi altri.
I vitigni
Tra i vitigni a bacca nera il più importante è il Cesanese, è alla base di vini di assoluta eccellenza, oltre al Montepulciano, al Ciliegiolo al Merlot, al Cabernet Sauvignon ed in alcuni casi anche alla Barbera. I vini bianchi sono invece ottenuti soprattutto con Malvasie e Trebbiani, tra cui ricordiamo la Malvasia Bianca Lunga, la Malvasia bianca di Candia, la Malvasia del Lazio (con i cloni Bellone, Cacchione e Bonvino bianco), il Trebbiano Giallo e Trebbiano Toscano e il Trebbiano del Lazio. Il Grechetto è un vitigno coltivato soprattutto nelle zone del Viterbese ai confini con l’Umbria.
I vini e le zone produttive
La zona vinicola più importante del Lazio è rappresentata dai rilievi che si innalzano a sud-est di Roma, denominati Castelli Romani, costellati di borghi medievali e ville, vigne e boschi. Qui predominano le uve a bacca bianca come la Malvasia del Lazio e il Trebbiano giallo, ma anche il Bellone e altre varietà locali. Tra quelle a bacca nera si ricordano il Cesanese, il Sangiovese e il Montepulciano, ma anche il Merlot, il Ciliegiolo e il Bombino Nero. La DOC Castelli Romani è il punto di riferimento della zona, ma ricordiamo anche la Montecompatri Colonna DOC, la Zagarolo DOC, la Cori DOC e altre.
In Ciociaria, tra Roma e Frosinone, vi è la zona del Cesanese, vitigno autoctono a bacca nera con il quale si producono vini rossi di grande struttura, come il Cesanese del Piglio DOCG, il Cesanese di Affile e di Olevano Romano, entrambi vini DOC. Negli uvaggi il Cesanese è spesso affiancato da Barbera, Montepulciano e Sangiovese. La quarta denominazione della zona è la Genazzano DOC, nelle tipologie bianco e rosso.
In provincia di Latina prevalgono i vini rossi, come ad esempio nella Aprilia DOC. Nel territorio costiero che va da Latina a Terracina vi è la denominazione Circeo DOC, con riferimento al promontorio che caratterizza il suo paesaggio.
In provincia di Viterbo, sui terreni di origine vulcanica attorno al Lago di Bolsena, si coltivano soprattutto uve bianche come il Trebbiano Toscano e Giallo, oltre alla Malvasia del Lazio. Il vino più famoso è qui l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone DOC, mentre tra i vini rossi ricordiamo l’Aleatico di Gradoli DOC. Le altre due denominazioni della zona sono la Tarquinia DOC e la Cerveteri DOC, che ricadono però nella provincia di Roma.
I vigneti della provincia di Rieti si trovano sulla fascia pedemontana dell’Appennino. Qui la DOC Colli della Sabina è condivisa con la provincia di Roma, e comprende quasi per intero la riva destra del Tevere.