Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG

La DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco rappresenta, assieme alla Asolo Prosecco DOCG, una delle punte di diamante della spumantistica del Veneto. La sua zona è ideale per la viticoltura e presenta una serie di rilievi collinari separati da una serie di valli percorse da piccoli corsi d’acqua. La catena prealpina più a nord funge da barriera per le correnti fredde, mentre a sud la zona è mitigata dalla vicinanza della Laguna di Venezia, da cui dista soli 40 Km. La prima citazione della coltivazione del Prosecco nelle colline di Conegliano Valdobbiadene risalgono alla fine del ‘700 e già alla metà dell’800 il vitigno inizia a venire vinificato in purezza. Il riconoscimento del “Prosecco dei Colli di Conegliano Valdobbiadene” DOC è del 1969, ed è del 1966 la nascita della prima Strada del vino Italiana sui Colli di Conegliano. Nel 2009 è stata riconosciuta la DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco. La spumantizzazione avviene in autoclave con il metodo Martinotti, sistema che permette di esaltare al meglio le specificità dello spumante di questa zona. La Glera si caratterizza la sua gentile aromaticità, con sentori fruttati e floreali, di frutta bianca e fiori di campo ed acacia. Il gusto è secco, equilibrato, minerale, di vivace acidità. Le versioni Brut, Extra Dry e Dry si differenziano per il residuo zuccherino. Il Brut, più secco, ha profumi freschi e fruttati, con sfumature di agrumi. L’ Extra Dry è la versione tradizionale che combina l’aromaticità con una più lieve morbidezza. Il Dry si caratterizza per il maggiore residuo zuccherino, con profumi più complessi ed una maggiore pienezza gustativa. La menzione tradizionale “Rive“ indica un vino prodotto esclusivamente con uve provenienti da un unico Comune o frazione o parcella. Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco viene prodotto anche nella versione frizzante, sempre mediante fermentazione in autoclave, mentre il Tranquillo (fermo) rappresenta una particolarità locale che si distingue per la “facilità di beva” e le note vinose tipiche del vitigno. Inoltre la versione spumantizzata può avere la menzione “Superiore di Cartizze” qualora sia ottenuto nella tradizionale sottozona omonima, di soli 106 ha, i cui terreni sono esposti a sud in una sorta di anfiteatro naturale molto caratteristico.