Il nome Bramaterra è diventato di uso comune per produttori di vino dei comuni di Masserano, Brusnengo, Curino, Roasio Villa del Bosco, Sostegno e Lozzolo già a partire dal 1914. Bramaterra identifica il vino derivato dalla migliore composizione ampelografica di tradizione locale nei terreni collinari. Il territorio della Bramaterra DOC è composto da colline originate milioni di anni fa, con terreni acidi porfirici e una copertura superficiale di terreno fertile. Sul lato occidentale i suoli hanno una maggiore ricchezza di sabbie con depositi marini, ad est si trovano zone maggiormente argillose, a sud i terreni si fanno più profondi, con maggiore ricchezza in limo ed argilla. La vicinanza con il Monte Rosa offre una barriera naturale dai venti montani e garantisce un microclima favorevole per la coltivazione della vite. I vini DOC Bramaterra e Bramaterra riserva devono essere ottenuti dalle uve dei vitigni Nebbiolo (Spanna) dal 50 al 80 %; Croatina, fino ad un massimo del 30 %; Uva rara (Bonarda novarese) e Vespolina da sole o congiuntamente fino ad un massimo del 20%. Il vino Bramaterra DOC deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento minimo di 22 mesi di cui 18 il legno, mentre la versione “riserva” di 34 mesi di cui almeno 24 in legno. I vini Bramaterra e Bramaterra riserva possono essere accompagnati dalla menzione aggiuntiva “vigna” seguita dal relativo toponimo o nome tradizionale purché il vigneto abbia un’età di impianto di almeno 7 anni.