La denominazione Aglianico del Vulture DOC si riferisce al vino rosso proveniente dalla Basilicata, ottenuto dalle uve Aglianico coltivate attorno al Monte Vulture, un vulcano estinto che domina il paesaggio della Basilicata settentrionale. Tannico e corposo, è uno dei più grandi vini del sud d’Italia ed è stato soprannominato il “Barolo del Sud”, un soprannome che condivide con la sua controparte campana, il Taurasi DOCG Per 32 anni l’Aglianico del Vulture è rimasto l’unico vino DOC della Basilicata, fino a quando nel 2003 è arrivata la Terre dell’Alta Val d’Agri DOC. Nell’agosto 2010 la tipologia superiore del vino è stata promossa ad Aglianico del Vulture Superiore DOCG. Per essere ammesso alla denominazione DOC, i vini devono essere prodotti esclusivamente da uve del vitigno Aglianico, una varietà le cui bucce spesse e la naturale alte acidità lo rendono ideale per il caldo clima mediterraneo della Basilicata. Le uve Aglianico maturano molto tardi nella stagione e necessitano di un’estate lunga, calda e asciutta per sviluppare la piena complessità fenolica e maturare il loro corredo di tannini. Il classico vino Aglianico del Vulture DOC è ricco e potente e richiede alcuni anni di maturazione prima di rivelare le sue qualità più accattivanti. Gli esempi meglio strutturati e più equilibrati migliorano per oltre un decennio conservati in bottiglia. Quando sono giovani, questi vini si fanno notare per i loro alti tannini, l’acidità e la concentrazione in aromi di frutta rossa. Durante la maturazione prendono sfumature più minerali, di catrame, spezie e cioccolato fondente, trasformandosi in vini rossi complessi e raffinati, capaci di dimostrare equilibrio e profondità. I vini Aglianico del Vulture DOC devono essere invecchiati per almeno un anno (due anni per le riserve) prima di venire immessi in commercio, con sempre più vini fattti maturare per del tempo in botti di rovere per ottenere maggiore complessità. Lo spumante rosso Aglianico del Vulture si distingue dai robusti vini fermi della zona. Questo vino si ottiene da uve raccolte precocemente per conservarne la freschezza e l’acidità richieste per la spumantizzazione. Viene realizzato sia nella tipologia secco che dolce. Secondo il disciplinare, glli spumanti dopo la fermentazione secondaria devono essere invecchiati per almeno un anno prima di essere immessi sul mercato. Le temperature di servizio per questi vini variano anche in funzione dell’età del vino: quelli più giovani vanno serviti più freschi, mentre i vini più maturi si esprimono al meglio a temperatura ambiente. L’Aglianico è diventato ormai il vitigno più importante ed esportato della Basilicata. Negli ultimi anni i vigneti della regione, in particolare quelli che producono vini Aglianico, hanno dimostrato di essere quasi due volte più redditizi rispetto agli oliveti, l’altro tipo di coltivazione che domina le regioni del sud Italia.