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Malerba vini

CAVRIGLIA (AR)

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Il progetto di Malerba vini prende vita nel 2018 nella zona del Valdarno, in provincia di Arezzo, dalle menti di Marco Valentini e Filippo Artini. Inizialmente siamo in zona Setteponti con la Vigna Strabuzzoni, successivamente, nel 2020, avviene un’espansione verso la zona di Cavriglia con la Vigna Vecchia e la Vigna del Cannetola posizionate sul versante opposto, per un totale di 2,5 ettari vitati. Le varietà coltivate sono quelle tradizionali ed autoctone della zona e la conversione al Biologico è in atto dal 2020.
Il lavoro è assolutamente di tipo artigianale ed attualmente il numero di bottiglie prodotte si aggira intorno alle 8000 annue.
L’ecosistema in tutto il suo insieme è il punto cardine con cui l’azienda non ha fatto fatica ad entrare in sinergia, in considerazione anche del particolare taglio del progetto e grazie alla fortuna di avere vigne vecchie e varietà autoctone, quindi ben adattate alle zone di coltivazione.
I particolari nomi dei vini ruotano tutti intorno al nome “MALERBA”.
Le Malerbe, ovvero le erbacce, sono un grande esempio di resistenza e tenacia da ammirare e da cui prendere spunto.
Secondo i due Vignaioli il termine Malerba ha un’ accezione più ampia, mirata a comprendere non solo le infestanti ma anche le arbustive grandi e piccole nonché tutta la comunità di esseri viventi dal micro al macro che gravitano intorno alla coltivazione sorvegliandola, custodendola ma anche rendendola più complessa e di conseguenza più resiliente. Come definiscono Marco e Filippo “Le malerbe sono il terzo socio della nostra attività. Ogni malerba può avere accezione negativa, ma noi mettiamo in evidenza quelle positive”.

L’Azienda agricola Malerba nasce dalla sinergia tra due amici, Marco Valentini e Filippo Artini, venutasi a creare sin dai tempi del liceo. Solo successivamente, all’età di 40 anni, iniziano la loro avventura insieme mossi dagli stessi pensieri anche se raggiunti da percorsi completamente diversi: uno reinterpreta antiche esperienze contadine tramandate dal nonno, l'altro tollera sempre di meno le incongruenze del settore enologico con le quali viene in contatto durante la sua carriera da enologo. Dopo alcuni anni di sperimentazione, nel 2018, nasce Malerba. L’intento dei due vignaioli e quello di immischiarsi il meno possibile in ciò che la natura ha fatto, sta facendo e farà. In vigna ogni intervento è rivolto a massimizzare ciò che la vita stessa della pianta può trasmettere al frutto. Questo include anche la cura delle infestanti (da cui il nome Malerba = erbaccia) e di tutto ciò che circonda e vive negli appezzamenti vitati. Viene rivisitato anche il processo di trasformazione, estremizzando il rispetto e la fiducia nel frutto stesso, senza utilizzare nessun altro ingrediente. Il cambiamento più radicale è però l’approccio alla vinificazione, basato non più sulla conservazione del frutto ma, al contrario, sulla sua completa dissoluzione. L’idea è quella di trasformare le uve ad un livello tale che della loro costituzione primaria di frutto non rimanga più niente. L’innovativo metodo produttivo, cosi integro e così coerente con il concetto stesso di vita, fa si che questi vini siano affini ad ogni essere vivente e possano essere definiti vini universali.
Malerba è un ecosistema, è natura incontaminata, un mondo di esseri viventi che vive in perfetta armonia, dove le vigne possono svilupparsi in totale equilibrio con le primordiali forze dell’universo. Le viti sono piantate in modo non specializzato, con varietà diverse, a bacca sia nera che bianca, all’interno dello stesso vigneto e con densità medio/basse. La totale assenza di strategie enologiche riesce a costruire un percorso trasformativo ed evolutivo delle uve diverso, che le porta a diventare essenza di se stesse. Si sono perse così le caratteristiche di prodotto, di qualcosa con alla base un’idea precisa di destinazione, e si sono acquisite le qualità di sostanza, appunto di un’essenza. L'uva così ottenuta, risuona della vita che l'ha generata e per questo ha in sé una potenzialità enorme che rimarrebbe inespressa se trasformata seguendo linee guida convenzionali, come la creazione di un gusto o l'interpretazione stilistica. Malerba è uve purissime, per le quali sia la varietà, l’età dei vigneti, che il terroir, risultano essere delle semplici coordinate e non le architravi su cui poggia la produzione. La purezza nasce dall’estremo rispetto dei processi naturali. Resta solamente l’informazione più profonda e più essenziale, che può essere descritta come la memoria del frutto
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