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La tenuta di Castello Tricerchi si estende per 400 ettari sul versante nord di Montalcino, 13 dei quali dedicati alla coltura di un nobile vitigno autoctono, il Sangiovese Grosso, e vocati alla produzione di Brunello e Rosso di Montalcino. Al centro della proprietà si erge il Castello, edificato nel XIII secolo dalla famiglia Altesi, completato nel 1441 dalla famiglia Tricerchi, ed oggi dimora e sede aziendale dei diretti discendenti, la famiglia Squarcia. Sono Tommaso ed Emanuele Squarcia, ultimi membri di una tradizione familiare radicata da sei secoli nel territorio di Montalcino, a portare avanti il progetto di Castello Tricerchi e del “loro Brunello”, come amano chiamarlo, con una filosofia aziendale che pone le proprie basi sulla passione ed il rispetto delle proprie terre, ma ancor di più, sull’amore per la propria famiglia. Annamaria, Giulio, Emanuela, Mattia, Rossana e Tommaso senior, sono loro a fare da cornice ad un quadro che vede in Tommaso ed Emanuele i volti di una tradizione e gli artefici di un sogno familiare, che trova massima espressione nei propri vini, Brunello e Rosso di Montalcino. La famiglia Tricerchi faceva parte dell’oligarchia finanziaria senese, come testimonia la sua appartenenza al Monte dei Nove. Sotto il Granducato, essi furono elevati al rango nobiliare e continuarono a svolgere importanti mansioni al servizio dell’organizzazione pubblica. Nel 1820 l’ultima dei Tricerchi, Porzia, andò in sposa al barone Finetti, e non avendo discendenza diretta passò in eredità il castello ai nipoti, fino a quando Maddalena (Nena) donerà la proprietà al suo primogenito Giulio (Iulio) Squarcia, capostipite della attuale famiglia proprietaria. Alla guida dell’Azienda ci sono ora Tommaso, farmacista di formazione che non ha saputo resistere al richiamo delle sue origini, e lo zio Emanuele, avvocato-vignaiolo.